"IRONMAN 70.3 PESCARA 2015" - Cronaca fotografica di - Roberto Scannella e Teresa Mirabella

Anche quest'anno, per il quinto anno consecutivo, Pescara è stata protagonista, dal 12 al 14 giugno, di un evento sportivo poliedrico e poderoso, cui non viene data sufficiente importanza né dai media locali né da quelli nazionali. Atleti professionisti ed amatori, provenienti da ogni parte del mondo, si cimentano in una sfida adrenalinica, con sé stessi. Obiettivo finale di ogni partecipante non è tanto arrivare per primo ed essere proclamato Ironman o Ironwoman (cosa, naturalmente, molto desiderata), quanto essere un "finisher", cioè riuscire portare a termine la gara, non importa in quanto tempo. Si tratta di un Triathlon, cioè di tre gare in una, per persone davvero d'acciaio! La gara comprende il nuoto (1,2 miglia), il ciclismo (56 miglia) e la corsa (13,1 miglia), per un totale di 70.3 miglia, da cui la definizione di "Ironman 70.3", equivalenti a circa 113 chilometri. L'Ironman è il più antico e suggestivo triathlon svoltosi per la prima volta nel 1978 nelle Hawaii. Si inizia sotto il sole a picco di mezzogiorno con la prova di nuoto, a partenze scaglionate in base all'età. Il pubblico, i fotografi e i fotoamatori si accalcano lungo la spiaggia per vedere gli atleti e per fare il tifo. Un poderoso servizio d'ordine e di pronto soccorso tiene a bada tutti i curiosi per la buona riuscita delle prove. In tempi diversi emergono dall'acqua gli atleti più forti e poi, man mano, tutti gli altri. Correndo si tolgono la muta, raggiungono la lunga fila di biciclette a Corso Umberto, si cambiano e, senza riprendere respiro, da nuotatori si trasformano in ciclisti. Iniziano la pedalata di 90 kilometri, un anello che si snoda in direzione di Pianella, Passocordone, Nocciano e poi ritornano a Pescara, passando per Villareia e Chieti Scalo. Di nuovo cambio look. Lasciate le bici e indossata la tuta, inizia la corsa a piedi fino al traguardo finale, dove i primi classificati guadagneranno podio, medaglie e gloria. Tutti gli altri che, fino a sera, via, via arriveranno stremati al traguardo, l'onore di poter raccontare di aver tenuto duro fino alla fine e di essere stato uno dei "finisher". Ma anche coloro che non riescono ad arrivare fino in fondo, avranno la soddisfazione di aver vissuto un'esperienza sportiva con un forte impatto emotivo. Tra i partecipanti di quest'anno abbiamo notato e fotografato una persona disabile che, con gioia indescrivibile, ha superato, nonostante i suoi limiti fisici, la prova del nuoto. Un altro partecipante è degno di essere menzionato, il nostro socio Alberto Diodato, che, tolte le vesti di fotoamatore ed indossate quelle di atleta d'acciaio, anche quest'anno si è guadagnato l'onore di finisher. Ci auguriamo che Pescara possa reggere ancora l'attacco di altre città che vorrebbero accaparrarsi l'evento dell'Ironman, consapevoli della grande visibilità e del richiamo per il turismo e l'economia che derivano da questa grande festa dello sport. Teresa Mirabella. GUARDA LE IMMAGINI.