La Costa dei Trabocchi di - Laura Quieti |
ll fascino di queste palafitte marine fu ampiamente descritto da Gabriele D’Annunzio ne “Il Trionfo della Morte” e non poteva che essere così. Nei suoi soggiorni presso l’Eremo della frazione Portelle di San Vito, il Vate aveva modo di immergersi nella bellezza selvaggia di questo tratto di costa, pennellando con le parole, come può fare un pittore sulla tela, l’immagine del trabocco di Capo Turchino: “…proteso dagli scogli, simile ad un mostro in agguato, con i suoi cento arti, il trabocco aveva un aspetto formidabile… La lunga e pertinace lotta contro la furia e l’insidia del flutto pareva scritta su la gran carcassa per mezzo di quei nodi, di quei chiodi, di quegli ordigni. La macchina pareva vivere d’una vita propria, avere un’aria e una effigie di corpo animato”. Chi ha avuto la possibilità di ammirare questo trabocco prima della burrasca del 2014 ha sicuramente colto la similitudine di quanto mirabilmente descritto da D’Annunzio. Un crollo che con molta probabilità poteva essere evitato, considerando che i fondi per il suo recupero erano già stati stanziati. Ma così è stato e attualmente al suo posto si protende nel mare un suo simile, degnamente ricostruito, ma… come spesso accade, incapace di sprigionare la stessa màlia dell’originale. Laura Quieti. GUARDA LA IMMAGINI. |