La corsa degli Zingari di - Rossella Poggiali

Il nostro Abruzzo non finisce mai di sorprenderci con le sue tradizioni a volte talmente antiche che si perdono nei tempi. Sono CINQUECENTOSESSANTASEI anni che a Pacentro (AQ), paese medievale adagiato tra il monte Morrone ed il massiccio della Majella, si svolge nella prima domenica di settembre, in onore della festa della Madonna di Loreto, un rituale molto particolare denominato «corsa degli zingari», dove zingaro non sta come nomade, ma in dialetto arcaico pacentrano stava ad indicare colui che cammina a piedi nudi. In passato camminare a piedi scalzi designava un ceto sociale subalterno ed emarginato, soprattutto contadini senza terra che di stagione in stagione, andavano a giornata nei campi dei possidenti per qualche piatto di minestra. La parola zingaro era sinonimo di «morto di fame», di persona «scalza e nuda», povera in canna. Nel tardo pomeriggio del giorno della festa, alle 16,30 sono i bambini ad essere protagonisti correndo a piedi nudi nelle stradine del paese accompagnati e spronati da papà o fratelli maggiori, visibilmente emozionati, fino a rientrare in chiesa stanchi ma felici di aver concluso la loro corsa. Poco prima delle 18.00, gli adulti si radunano presso un roccione denominato Pietra Spaccata, che sporge di fronte al paese. Sono momenti carichi di ansia e grande partecipazione. Ai primi rintocchi della campana, partoni i fuochi d'artificio e subito dopo i giovani iniziano una frenetica corsa ordalica, precipitandosi per la discesa, costituita da un sentiero montano irto con pietre e rovi, quindi oltrepassano il fiume Vella e risalgono in direzione del paese attraverso un duro percorso che porta direttamente alla chiesa della Madonna di Loreto, la quale sorge nella parte bassa del bel centro storico di Pacentro. La porta della chiesa è aperta, l’altare praticamente costituisce il traguardo. I concorrenti, sfiniti e doloranti, con i piedi letteralmente a pezzi e sanguinanti, ricevono le prime cure da un’equipe di medici ed infermieri. Il vincitore riceve come premio un palio, che consiste in un taglio di stoffa, una coppa ed una modesta somma di denaro. Viene portato in trionfo a spalla tra due ali di folla per le vie del paese, accompagnato dalla banda musicale. Il tutto termina davanti la casa del vincitore, dove i genitori offrono del vino, segno di augurio e prosperità. Rossella Poggiali GUARDA LE IMMAGINI