Le Farchie il giorno prima di - Laura Quieti e Mirella Guarnieri |
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Non se la prenda a male Sant’Antonio di Padova, ma qui si parlerà dell’altro, quello che sfida i rigori dell’inverno, quello detto anche sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta, il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. E ne trattiamo in riferimento alle Farchie di Fara Filiorum Petri, la cui tradizione trae origine dal miracolo che il Santo fece alla fine del 1800 allorché, per proteggere il paese dall’invasione francese, fece infiammare le querce attorno all’abitato facendo così scappare le truppe. La rievocazione dell’evento ha luogo la sera del 16 di gennaio, quando le sedici contrade si riuniscono per l’accensione delle farchie (i fasci appunto, alti fino a 8 metri) costituite da canne legate con rami di salice rosso. Il fuoco riscalda così l’ambiente e i cuori in un crescendo di canti, musica, cibo e vino per poi lasciare posto alla celebrazione religiosa che si tiene il giorno dopo, 17 gennaio dedicato appunto a Sant’Antonio Abate. Ma il minuzioso lavoro dei contradaioli inizia molto prima, con la raccolta delle canne, dei rami di salice e di tutto quanto quello che occorre per realizzare la propria Farchia. In ciascuna contrada il capo farchia fornisce le indicazioni per serrare, stringere, annodare, mentre mani giovani, mani callose, mani piegate dalla saggezza si uniscono per fare in modo che la propria opera prenda vita. Visitare ciascuna contrada è un po’ come entrare in una casa: sì è accolti con un sorriso carico di stanchezza ma anche di soddisfazione, ci si riscalda accanto al falò acceso poco distante e diventa impossibile rifiutare il bicchiere di vino o il dolce. In alcuni casi il profumo del sugo che bolle lentamente diventa una tentazione a cui, molto spesso, si cede, sedendosi a tavola con i contradaioli che d’un tratto sembrano essere quei vecchi amici frequentati da decenni. Andando a caccia delle farchie si ha modo di soffermarsi sul paese, i suoi laghi di pescasportiva, i vicoli, mentre le ore passano in fretta tra le contrade Madonna, Rione Giardino, Fara Centro, Via Sant’Antonio e fanno rimpiangere di non aver potuto visitare le restanti. (Laura Quieti) GUARDA LE IMMAGINI |